Espoprofessioni a Lugano rappresenta un’ottima occasione per giovani alla prima scelta e meno giovani che devono o vogliono riorientarsi professionalmente. Vedi sotto http://www4.ti.ch/decs/dfp/espoprofessioni/home/

Nel campo alimentare esiste ora anche in Ticino la possibilità di svolgere un apprendistato come tecnica alimentarista; nonostante pregiudizi di cui si fa un gran parlare, specialmente in questi giorni durante la festa della donna, le prime due apprendiste che hanno iniziato nel 2014 sono proprio due ragazze che hanno trovato un’azienda formatrice, alla cui guida si trovano …. indovinate! Sì, altrettante donne! Complimenti alle due aziende Chocolat Stella SA (direttrice Alessandra Alberti) di Giubiasco e Sandro Vanini SA (direttrice Beatrice Fasana) di Rivera per credere in questa formazione, un ottimo investimento nel futuro.

Maggiori informazioni su www.lebensmitteltechnologe.ch/it/    e     https://www.youtube.com/watch?v=PVPW1OIxnw8

Buona lettura e buona visione!

Alla prossima, MZ

 

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Sostenibilità nel consumo del pane quotidiano

La responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti della natura risiede nelle scelte dei propri comportamenti e dei propri acquisti; e sono sempre di più le persone che si rendono conto di volere fare qualche cosa nel loro piccolo.

Se da un lato, negli ultimi due decenni la globalizzazione ha portato a consumare beni provenienti da paesi lontani, spesso prodotti in condizioni  disumane e di completa incuranza delle regole ecologiche, stiamo riscoprendo i principi di una vita che vuole tornare a essere vissuta a passo d’uomo; vicini alla natura e con un’alimentazione dettata dai ritmi stagionali e da criteri di provenienza a km zero!

Ma nelle città, dove sempre più gente vive, è possibile trovare prodotti che rispettano questi principi? Come è possibile riconoscerli? Vi sono dei marchi efficaci e di facile interpretazione che ne facilitano l’acquisto?

Le imprese artigianali, che sarebbero predestinate ad offrire prodotti regionali, sovente non hanno le risorse per orientarsi verso queste nuove tendenze in tempi utili. E se le avessero, troverebbero sul mercato dei fornitori in grado, anch’essi, di soddisfare questi nuovi bisogni?

A mio modo di vedere ci vorrebbe, oltre che a un accresciuta cultura alimentare del consumatore attento e sensibile ai temi citati e che dunque non si limita a voler soddisfare il suo bisogno di apporto energetico, una caratterizzazione semplificata, di facile interpretazione, che rispecchi la sostenibilità di un qualsiasi prodotto, usando criteri di impronta energetica, di consumo d’acqua, di commercio equo e di altri parametri da definire.

Oggi si parla spesso del sistema a semaforo, già usato nei paesi anglosassoni o dalla grande distribuzione, ma questo sistema con considera gli aspetti di sostenibilità bensì solo quelli nutrizionali.

Vorrei a questo punto proporre un bell’esempio di panetteria che sta ottenendo un grande successo a Zurigo, proprio perché capace di soddisfare questo nuovo bisogno che i cittadini stanno man mano riscoprendo; e tutto a favore del gusto. Vedi www.johnbaker.ch.

Insomma, non è forse un esempio da imitare?